{ title: 'La Gazzetta di Syracuse. (Syracuse, N.Y.) 1906-????, March 08, 1918, Page 7, Image 7', download_links: [ { link: 'http://www.loc.gov/rss/ndnp/ndnp.xml', label: 'application/rss+xml', meta: 'News about NYS Historic Newspapers - RSS Feed', }, { link: '/lccn/sn83045207/1918-03-08/ed-1/seq-7/png/', label: 'image/png', meta: '', }, { link: '/lccn/sn83045207/1918-03-08/ed-1/seq-7.pdf', label: 'application/pdf', meta: '', }, { link: '/lccn/sn83045207/1918-03-08/ed-1/seq-7/ocr.xml', label: 'application/xml', meta: '', }, { link: '/lccn/sn83045207/1918-03-08/ed-1/seq-7/ocr.txt', label: 'text/plain', meta: '', }, ] }
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c»rc-}ossessioni j } $p«£m fjftlùsìfeixy .difwnde inbnona, jwvte 'litote. - felietw 1*. .,-,r.,^ -PEfc - deto ^ A I di e » ^ jì|pii»alato P centV- , ì I «Mudi »perieB*A boftowit» d i ittd' j I tól*medim n«% detfe‘*iUn*a iwdL ’ 4 É M & » ad dtakmrarvj lo sfe-sae- beneficiò ~fitè i '' ~vl- •'• v 1 H h ^ t* *. v v * ' ' M . J.;R u *k CHUUKOO fkfO U T H S fL lH A ST |^ r O W - R » « a u r a o t ) ' * c'gìo^^icia^rctódè' ■ IH *, ». lUtf p. ». •: < iJ S95S99 b »* . waonto. »npero, d i e«d‘ m i - i m p o « « l } T | Ì | ddbitar^ ini lia giurato e%. Pngenioj-n* nulla per lei, Éfec ijivcn? ella si è’ in t r a t t e l a un istante nel bosco con fii*el giovanaWo, mtVcgìì non lèjia chieste ahro se non che gl ’jm- dieoese gli « b eri dove sono-ijì- 41 di uccelli; poi si sono sepa rati, ed essa ha' passato la not* te sulla tomba dì Renzo, peis elit/ sentiv.a il bisogno d i piani- g orni senxa spiegiwmW In ■«»*' gione. V - - - ■- Ma non lo fnrp’ tó r ', ìjawm lo faro’ pia*» — Im ceadfea- so gettandomi {<> braccia teee- rammte al collo o bagnandomi feLguanco con le sue Inerritne— non mi allontanerò’ p io’ dm podere ne’ 'giorno ne’ notte, te io giuro, te lo giuro, caro il imo Beppe! “ Ah che sollievo a queste parole! “ Si Lulla e ’ ancora min bim ba, «» forse oggi soltanto ha compreso, dalla sfuriata di mio padre,come te sue scappate fan -eiulieseho potessero trocaici onda e dolore. ** Bla il suo corpo e' puro come la sua anima. * \firmi se mi avesse conios- teato, e fòsse stato rem, che Eugenio l ’avesse sedotta! ho giurò per quanto h o -di »»dre i ’Eg duran • p a r t è id i dovovonim, èft-ahbiwBato^gli oc- • *à rm*»pi?«ièone mesta «i : t « 1 ino v<dt% mentm •voce, i l ow ìm*> doloróso ha c*wmo**o profontìamen- h* detto: •• «-W-Jfoarlo-i». ,t&a r . iwft*-.*0» eisadiiionora ebeT^»4 a IT » iiumnecraUdi scine t dal plettri*»' ', noiTIadctto un» jm- roìa in sua difesa; io stillo ri- j che # « * r § nelle «tic Vj -ne fil«M e^ra»bniidonata «fttmffp ¥ quel Vigliacco^) polirlo di lfugcnio. Il tlesìderio di conquistare in §tima d Bep pe*' i 'esempio* dello buone evea^ iure die ì ’Iidnim raccolta, al levata, l’npjxi|'gio, l ’anfeizitt tii jum fandiilla casta tua pari, iranno la sua anima, <* carebho, stata una moglie per fetta. Ma li.il, il seipente teli tutore mio avrebbe voluto tra- ^einiiró piielie te in m agguato lui, il vigliacco die tormenta la vita dinante innocenti crea ture, die lm fatto di Lalla il trastullo j,U ’tm giorno, Iuttf^ì ^rebbe provato il castigo di Bappe, i l quale non lo avrebbe riephrmist©. — È d avrebbe fatto bene, — rispose Auupra. — ala forse per lui, | ri peto, e’ meglio eho sia morti conia illusione della a d i Lalla, la certezza re che la sventurata tnnoeem dell'omi li avev i dedionto. Con la sua fede nej IHUUi, I obi fell la redenzione d'Italia, con l ’injbnagine-d Lulla neil’a- eppe ha chiuso gli ee- ziosi, tura. Ma pe noti more, eonqtSu U»iu sùérm avrei ucciso il uù- ! «*ri»bite, poi mi sarei ucciso r ! desso, non potendo soprawàve j adora' . , , , ^ ., I n- al disouorp di Lulln l’oi ’m “ a • * r t T r ■ a i , w-Kii». « n f vou - s ì . crani IWTC» utrello «1.1 <.,. m(.slji> ^ iia \Mn trovntoini « * , ™n W «»«..! - i t ^ W » 1 , ilo ciuento eoli vuih? liemuo-.J .,,ups . ' X . ‘ te davo t a l l i t o In .lotte j . J uno nmlesooay d l W t a 1 » “ Non Ita risjjosto. lm*a |K»r.I«narle, non .avrebbe “ Allora tacajmee ili irejiar- ‘^ “ o dimeiulicuto, e In « a v i w _ j le ho detto che forse v’ sta ! l« sarebbe finita mmipre tua epn Qaòntft r iM P i ^ ^ s f d i f ì s I te ?À * 4 n o fmuantei Eugtmio. tlUU(1 «gartirio : h a l H i l S I y w B f c r ® » « ^ h I - liai ragione,— disse iìi’i ^JRsan e’ scoppiata ii^dirot- jiiauo. - E tutto il suo odio w to pianto, il che uri tut fatto * sarebbe rivolto contro Eu|?cnio salirò ih snnguo al eaish dan fKe gli avrei dato torto Certo, domi Iti certezza di averti indo- j I arila e ’ nata co» gli istinti del vinato. ila sha rozza; ina l'amore puro “ Allora ho inveito coi|[ro lui !di Beppe aveva finito co» IV ho detto clic voglio Btroijmrlo. stinguere quel fuoco sensualo NAZIONE, s o n o o r a t» $ u q u e s t o g r a n d e I n v e n t o - ; i r e A m e r i c a n o || iì .*e. Ke dobbiamo com-jjg pu!“^f0.,t ......... portano neQa vostra casa la miglioremar- Binu isero .tal 'istante bileu- ;| 1 _ _ Jj _1 .1 _ — JT—.jl— A.— _ _____ » _ ± _______ , oGwiMo^r^tatóJ i ca del mondo, cantata e suonata da gran iraimi Hiario d dì Bop-1 ■ diosi c mondiali artisti* eira che un inno afl’e- J * atta felicita’ per avere i| : •he Non tutte le macchine parlanti ripro ducono la mimica e la musica, come possono le Nuove Edison. stato (la fanciulla a. i l suo cuore di Italiano I | tara per quel grido uu- i T S f S i Le orecchie di tutta la Na- i e vi'eebì, c s?riviva: ‘ j ^ 0 0 6 ^ ora ascoltano la fa- '‘.\4ii.h’iu, luiHi’iu san>’ l'oii-l i vorita invenzione di Mr. Edison. i ruipi compagni volontari c i mi Tetterò’ non solo |»er la; mondezza della nostra patria,' per vedere sventolare le nostre ; bandiere sulle tèrre ancora ir redente, nia |p*r -meritare l conquistare sumere più’ l ’a more, la stima della mia Lullu adorala, che Ini saputo in fon dermi questo coraggio indiani , to; t* mentre ell^ sara’ il eonf<n-: -lo dei mici cari, esulterà . 1 ’ gioia e d ’orgog?io^ allnrelii'’ t lom e rol a Jei .vittorioso. Ah U suo ultimo bacio, come l'In anepra presente, e ue assaimrp I * anebra l 'immite ebbre/za! hai J j in, Lulla, se tu ihi duù, i«» fin |J j doro. Ab, veagà jiresto il gior no «Iella vittoria, del ritórno! Ri-Creazione DI Musica Chiamate La Edison Shop 220-222 S. Salina St e sarete convintL Lasciateci eseguire nella vostra casa. I n w rieuieu»iF«rii»irir»rir 1 3131913 l a i r i o o i u i i i — Povero amico D'io dissi Giuliano-dìiudendo il diario.- Per lui questo giorno m>n sor- gcip’! — E ehi sa se sorgerà' an che per noi! esclamo’ Aurora, colta-ad un tratto da un triste presentimento. XI Nei primi giorni dett’ansen- iuniriinistnit<m za di Aurora, ne* i suoi fidati 1 Ab, elle eoniggm.-.» taii«*iitlla! domestici, n e’ i genitori di Giù — esclamo' Egitto « nin-ta ina -liano se ne dettero pensiero,,t°• — E come ama il -tn> fidati ritenendo, come la fanciulla * vevn detto, che fosse a Firenze^ — N'on più' «fi «pianto i<> per interessi e per sfuggire ai-jumi Beppe. n-pose hullc. la persecuzione di Eugenio. — t Vedete ior.se eln* inni n\rei Ne’ Lulla aveva ancora par- seguito l'esenqiio ili Anmi-a. s» lato. ' il mio dovere non mi trntteiws Mn ima mattina la giovane, se qui, se B,-pp«- non ini a veli che aveva ricevuto una lettera.latto ginrnre rii mm nbanrio- dalla sua amica, disse ad Egr- nani, «li c- mmc peri \«>i imo sto ed a Cèsira, i suoi'genitori veni ti^lia ! adottivi: . ••— E lo sei intatti. sog- ■ — Bisogna che mi rechi dahgimise Cerini abbnuvianrioln. genitóri di Giuliano per av'ver-,—S i’, anche il nostro.figliuolo tirli che Aurora, la fidanzata pq©’ andare adesso Miperrho jdel loro figlio,, lo raggiungerà 5 di te. «die sei la pia’ h-dln, !a in «piesti.gionii alla fronte. pia’ buona, la imi’ laboriosa- , ■— Comef in qual modo! — fimcinlla del paese, «•«•me la 5* cliieserq. — Ha pstutoravere\più’ onesta. — un passaporto! lailla ejjiim' gtitf eceld per — Mfo; s 'e ’ amiotuta come non mostrare 1 rapido lampo volontario nello stesso regrmen -1 li angoscia ohe vi era nassa to. to. — V mormoro’ confusa: Egisto <- O rini rimasero a *— Siete dunque conienti Vi bocca aperta. m< ? - ' — Tu ee lè raccòriti helle! - - — Tanto tanto, cani! rUpo- Esciaitto’di capoccia. Fora■■ ■rero insieme f’esira ed l.-i-l > che pigliano anche le donne a- Beppe. — desso?— Lulla li'lni'-io'' <,ii!ivid-;,u\‘ii- — Nessuno sapra’ che sì trat te v tuggi’ via per noi» m.t-h a -tadi.una donila rispóse Lulla • - ó.miì rossole, »! . i » im’.*a- E racconto' «pianto Aurora|razzo. - ‘ le évo va detto e scritto pregati- Hi e', che ogni g'mrno che dola di avvertirò più’ tardi i genitori di Oiuìiano, ed anche Bietm e Lisa, \dì <piant«« sue cednp, con l’online jn-ro’ «li teueiP’il segreto cónHutt i. un 1 tj É *Jt^A Heinrich, ultimanfentl- I« del^Metropolitan, dimottrande [ j '*ìèla sua voce identicaaqueo [ S riprodotta da Mr. Edison. { l In pa«*.-c duvevmuj < ied«-rhn p « sulla hua bontà’ «al onesta’, a birenre, in <-ns;i d.-l pnq»ri i«-i.i.^|a trafitta ar suo c-m.re. 1 f^uaifte v«dte fu -al imuto d: usejio «lai hih-n^io iinposto-i. di eoi3f«*ssare tutto ai suoi ire nitori adottivi, allo -jj» mi Im, iHllo! « Ma (pn'sti, ne era -nula, a \ it‘bbe'’«:oYiuiiess(, quali la- paz zia, hiir«‘bh«* morto in'oleiliimn dola, ì genitori di lui l’avreb hero scacciata >s«-nza pietà’. No, im, a eostrr di t ni:e». e«> ■■ le aveva «letto Aurora, <1 \t' va tao«*re. \ ' Ma quale t»di«j si ji «a|fijs;iva nifi cuore di «(nella figlia di /in gari contro colui elio l'aveva oltraggiata, si ora })*-: <t(, «fino co «li lei e voleva tentare «ti ,li si augurava cjij> nu» «•onorare anela» .Aurora, pei olririiearla a sposhrl«> ,a ìarlo padrone <!«*lle -ue ri«-eljezze! Da «{(iella notte,- Lulla non aveva pia’ un-onfnto Eu dio. ne’ ««gl sj («Va fatto v«sl«-r*- malato risse, ' ** In quella mattine duinpie, l.illhl si re<-ave al fmicre dei genitori di Giuliano, i quali e cairn b«>n lungi «lai «espettan- h, n«’ii/in «fiela f:i'>eiirila a- vrehhe loro roeuta. (Mando lo seppe! o. ile furuiin e«)inmossi, inteneriti. -w&la (ìiuliano non }H*nnet tera’ ehe la sua fidanzata si e sjfougir a dei pericoli mortali! disse il i*a«lm>. - - E poi.\ pianilo si nvet^rgt^raiinyaiidiii. 6 f* tratta di una li stessi la rirattluleranno «a-ca sa . Non ««redo {diti s«* ne ne «•> i-s.uic, — disse'I.alla — per . « he’ Aurora può’ sostituire a muravigla il giovani- di cui pi.-se ì| ponto e te gc»»ieralita\ « sseirlo ««gli gin’ s'tato alla vi- -ta. 'es«-ritto regolarmente nei Volontari in«*orj'w*rati in «pie! ogni gionin < passava, lungi dal caimani, il sito rimoilo per- essersi o’itian- lanata un istante a <|i«*l vigli* i.eeo di Eugeni'» numentava. tigni elogio elie le si . i . «> nelle vie <J“! paes-e; fa ro* . ssa ic-ggiinmito. Poi Auri»ra„ con live» sentito.d-ir««-eh<‘ era am - , (.jm'ii^ta Phohe James 85 B»J. ' «■ Mrs. Giuseppina P. Vegliarìte Dottoressa io Ostetricia DIPLOMATA DALLA R. UNIVERSITÀ’ DI NAPOLI,» AUTORIZZATA DALLO STATO DI NEW YORK. ! | J S 629»N. SALINA ST. SYRACUSE, N. j\*SÙSS&ÉS